La “cantattrice” veneziana a Roma assieme al suo compagno di palco Lino Rufo nella suggestiva Cappella Orsini per presentare il progetto “Disobedience” che comprende il lancio di una nuova web radio popolare, la promozione dei due dischi della Seno ispirati dai grandi temi dell’etica e del sociale e altre iniziative mediatiche in corso d’opera
Mercoledì 13 marzo, nella Cappella Orsini della ex Chiesa di Santa Maria in Grotta Pinta, nel cuore del Centro Storico di Roma Rossella Seno e Lino Rufo, come sempre in duo unplugged, hanno presentato lo spettacolo Puri come una bestemmia che raccoglie il repertorio degli ultimi due album della Seno “Pura come una bestemmia” e “La figlia di Dio” e brani tratti dal repertorio solista di Lino Rufo, incendiando i candelabri tra grida e sussurri di amore e pace, con i temi più dibattuti e atavici dell’umanità. Dall’assurdità dei conflitti bellici ai diritti umani che dovrebbero prescindere dal pregiudizio razziale, passando attraverso il potere delle religioni, la dittatura dell’economia, la repressione e l’inclusività. Una performance d’altri tempi che equivale al trionfale epilogo di un percorso condotto nella tradizione cantautorale per recuperare quell’identità poetica che langue tra i soffocanti rovi dello show business.
Le suggestioni di un posto che mescola cristianesimo e contemplazione dei sensi, pensiero occidentale e filosofia orientale aiutano a creare un clima caldo e accogliente per immergersi nei testi dei brani che si susseguono come crude immagini di lacerante dolore per anime trafitte dal fallimento umano.
Introdotto dal monologo Antonio La Rosa per trasferire il pubblico nel mood più consonante che potesse giocare d’anticipo sulla musica, lo spettacolo che è stato organizzato da Danilo Mariani si è chiuso con l’esibizione di Vittorio Centrone (Attualmente nel cast di The Voice)